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Fieno nell’alimentazione del cavallo:

fieno nell'alimentazione del cavallo

Quando non è sufficiente a soddisfare i fabbisogni

Il cavallo è un erbivoro pascolatore, ma nella maggior parte dei casi vive in box e si alimenta con fieno conservato anziché con pascolo fresco. Ciò solleva questioni relative alla qualità e all’idoneità di questi foraggi conservati, considerando produzione, contenuto nutrizionale, digeribilità, igiene e quantità somministrata. Soprattutto per i cavalli da prestazione, il fieno nell’alimentazione del cavallo è spesso sostituito con mangimi ad alta densità energetica, il che può comportare una riduzione della percentuale di dieta a base di foraggio. Questo influisce negativamente sul benessere, sul comportamento e persino sulle prestazioni del cavallo.

Fieno nell’alimentazione del cavallo e fabbisogni

Il fieno nell’alimentazione del cavallo costituisce la quota più importante della dieta (2% del peso del cavallo, sulla sostanza secca) e spesso fornisce la maggior parte dei nutrienti necessari a coprire i fabbisogni dei cavalli. Tuttavia, i foraggi da soli possono non essere in grado di soddisfare l’intero fabbisogno di aminoacidi, minerali e vitamine dei cavalli, in particolare di fattrici e puledri, giovani cavalli e soggetti sportivi. Per questo la scelta del fieno dev’essere tutt’altro che casuale, ma orientata alle esigenze del cavallo a cui è destinato.

Come si suddividono i fieni per l’alimentazione del cavallo?

I fieni nell’alimentazione del cavallo, in linea di massima, possono essere suddivisi in 3 categorie: quelli della stagione fredda, quelli della stagione calda e quelli di leguminose. Ognuna di queste categorie di foraggio ha caratteristiche uniche in termini di calorie, proteine, aminoacidi, frazioni di carboidrati e fattori anti nutrizionali, che si prestano a favorire uno scopo specifico nell’alimentazione equina.

I fieni nell’alimentazione del cavallo della stagione fredda comprendono le colture foraggere di cereali come avena, frumento, segale e orzo, nonché le specie perenni e annuali da pascolo come la festuca e il loietto. Hanno in genere un contenuto energetico e proteico più elevato a uno stadio di maturazione comparabile alle erbe della stagione calda. Ma sarà la maturità del foraggio al momento del pascolo o del raccolto per il foraggio conservato a determinare il valore calorico finale.

I fieni dell’alimentazione del cavallo della stagione calda possono accumulare alti livelli di proteina grezza (20%), al contrario delle graminacee che ne contengono circa una quantità inferiore al 7%, ma il pool aminoacidico è comunque di qualità inferiore rispetto all’erba medica (leguminose), la lisina infatti è in concentrazioni molto basse.

I fieni dell’alimentazione del cavallo appartenenti alle leguminose hanno in genere un contenuto di calcio e magnesio superiore a quello delle graminacee, il che li rende utili nella dieta dei cavalli in crescita e delle fattrici. Tuttavia, questo elevato contenuto di minerali, combinato con l’alto contenuto di proteine, può anche predisporre i cavalli alla formazione di enteroliti intestinali (calcoli di struvite). L’elevato contenuto di calcio rende più alcalina la razione, andando a esercitare un effetto tampone benefico sul ph gastrico.

La concentrazione di NSC (amidi + zuccheri + fruttani) può raggiungere il 40% di sostanza secca nelle giuste condizioni ambientali, tra le piante della stagione fredda, il loietto è potenzialmente particolarmente problematico per gli equini che necessitano di una dieta a basso contenuto di NSC come gli obesi o con disregolazione insulinica o cavalli sportivi con particolari problematiche muscolari. Le concentrazioni di NSC possono essere molto variabili da un giorno all’altro e anche all’interno di una giornata nello stesso pascolo.

La paglia può essere utilizzata come foraggio?

La paglia predispone a fenomeni di costipazione, per questo va utilizzata con cautela. È altresì necessario prestare attenzione nel fornire una dieta equilibrata quando si somministra paglia o altro foraggio di bassa qualità. La paglia, come unico foraggio, non è assolutamente raccomandata anche per il potenziale aumento del rischio di ulcerazione gastrica.

Analisi sul fieno nell’alimentazione del cavallo?

Non è una prassi comune acquistare il fieno con l’analisi di accompagnamento, ma dovrebbe diventare una buona abitudine richiederla al produttore o al commerciante. L’analisi dei foraggi consente di progettare razioni che soddisfino adeguatamente i requisiti e scegliere di evitare fieni, i cui fattori anti nutrizionali possono influenzarne la qualità, tra questi: erbe infestanti, muffe, micotossine, nitrati e altri fattori nocivi.

Quando il fieno nell’alimentazione del cavallo non soddisfa tutti i fabbisogni?

Molto spesso i cavalli non riescono a mantenere il peso a causa del foraggio e non è infrequente che oltre alla scarsa energia digeribile si verifichino carenze di aminoacidi, vitamine e minerali, impossibili da notare visivamente e costose da determinare analiticamente.

La maggior parte delle perdite di nutrienti dal fieno si verifica durante il processo iniziale di stagionatura. Si stima che l’80% del beta-carotene presente nei foraggi vada perso durante la stagionatura, con una perdita aggiuntiva di circa il 7% per ogni mese di stoccaggio. A seconda delle tecniche di stoccaggio utilizzate, questa perdita può raggiungere il 10%. Pertanto, una balla di fieno di 6 mesi potrebbe avere poco più del 10% del contenuto di beta-carotene rispetto alla stessa erba prima del raccolto.

Valutare visivamente il fieno per l’alimentazione del cavallo

Il colore del fieno è un buon indicatore dei livelli di beta-carotene. Più il fieno è verde e maggiori saranno i contenuti di beta carotene rispetto al fieno ingiallito. Per questa valutazione non ci si deve basare però sul colore esterno: è necessario aprite e valutare i balloni all’interno. La fogliosità è un altro buon indicatore di qualità: più foglie ha il fieno, più beta-carotene può contenere. Per quanto riguarda l’energia digeribile dei foraggi, è più elevata quando sono di colore verde scuro, sottili, morbidi e flessibili. I fieni con energia digeribile più bassa sono gialli, secchi, rigidi, spinosi e paglierini

Vitamine nel fieno:

Il profilo vitaminico del fieno di 8 mesi è molto diverso da quello di quando l’agricoltore l’ha tirato fuori dal campo. Potrebbe essere un problema per i cavalli? Se viene utilizzato un bilanciatore, come mangime complementare, come Mac Breed, non è un problema. Al contrario, le carenze potrebbero interessare la Vitamina A e la vitamina E, che svolgono un ruolo importante come antiossidanti.

Uno studio ha dimostrato una diminuzione significativa della vitamina E si verifica tra il primo e il quinto taglio del fieno di erba medica e le perdite in magazzino possono raggiungere il 50% in un mese, anche in condizioni di lavorazione e stoccaggio. Nonostante le quantità di questi importanti nutrienti diminuiscano in modo significativo nei foraggi stoccati nel corso del tempo, nel caso della vitamina A, il retinolo può essere immagazzinato nel fegato del cavallo durante i periodi di abbondanza per essere utilizzato successivamente quando l’assunzione è insufficiente. Si ritiene che queste scorte possano durare fino a due-sei mesi.

Per quanto riguarda la vitamina E, invece, qualsiasi cavallo che non viene mantenuto su un pascolo adeguato dovrebbe essere integrato con vitamina E, perché nessun fieno è in grado di soddisfare i fabbisogni di questa vitamina. I metodi di analisi utilizzati per valutare le concentrazioni di vitamine nel foraggio tendono a sovrastimare le concentrazioni, per questo è sempre meglio utilizzare dei mangimi complementari apportatori di vitamine, in particolare di antiossidanti, come Evit Liquido.

Le vitamine del complesso B sono generalmente fornite da foraggi di buona qualità e dalla produzione naturale da parte di una sana popolazione microbica di fibre fermentanti all’interno del tratto gastrointestinale del cavallo. Per favorire una buona digestione della fibre e dei cereali, è utile inserire in razione dei lieviti vivi, come quelli contenuti in Equigest.

I minerali nel fieno:

Nella maggior parte dei casi, i cavalli che non vengono integrati con diete a base di solo foraggio presentano carenze di 1 o più minerali e queste carenze possono avere un impatto negativo sul loro benessere.

La maggior parte dei cavalli che segue una dieta a base di solo foraggio avrà quindi bisogno di un bilanciatore della razione come Mac Breed, di un mangime integrato come Fat Fiber o un mangime complementare in polvere come Aminotech, o in pellet, come Horse Mineral Pellet, per garantire il soddisfacimento di tutte le necessità di minerali. Questo è fondamentale nei cavalli anziani che richiedono necessariamente un’integrazione minerale a causa delle ridotta funzionalità intestinale dovuta all’età.

Il fieno nell’alimentazione del cavallo, nella maggior parte dei casi, è carente di Zinco e Rame e soddisfacente in Ferro, Potassio e Magnesio. Le concentrazioni di Sodio e Cloro possono essere basse e spesso insufficienti, soprattutto per i cavalli che svolgono attività fisica e sono inclini alla sudorazione, i quali dovrebbero assumere mangimi complementari a base di Sali minerali anche in inverno, come Reidral + Cy.

Calcio e Fosforo sono forniti in quantità apparentemente adeguate. Sebbene la maggior parte dei foraggi contengono più Calcio che Fosforo, gli studi hanno dimostrato che non è sempre così. Uno squilibrio di Calcio e Fosforo è particolarmente diffuso nei pascoli giovani e in rapida crescita, soprattutto quando sono stati utilizzati anche in passato fertilizzanti al Fosforo.

Polverosità e fattori anti nutrizionali nel fieno per l’alimentazione del cavallo

La polverosità dei fieni è un problema notevole per i cavalli ed è causa di tosse cronica con prevalenza del 14% nei paesi a clima temperato. Questo provoca scarso rendimento, intolleranza all’esercizio e le muffe giocano un ruolo primario nell’alterazione del benessere respiratorio del cavallo.

Inoltre uno studio pubblicato a luglio 2022 riporta di diverse micotossine con potenziale epatotossico contenute nel fieno che sono state ritenute causa di alterata funzionalità apatica nel cavalli nel Regno Unito. In questi casi è utile supportare la funzionalità epatica con un mangime complementare contenente piante come Cardo Mariano, Curcuma e Tarassaco, come Epatoliv.

L’importanza del fieno nell’alimentazione equina è spesso trascurata, ciò può determinare carenze che minano il benessere dei nostri cavalli. Chiedi agli esperti in nutrizione un parere sul fieno da utilizzare in base alle necessità specifiche del tuo cavallo e quali sono i mangimi complementari da utilizzare per soddisfare tutti i fabbisogni.

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Bibliografia

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  • The Horse Gut Microbiome Responds in a Highly Individualized Manner to Forage Lignification. A Gomez, 2021
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  • Effect of grass hay intake on fiber digestion and digesta retention time in the hindgut of horses. M. Miyaji, 2014
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  • Effects of Saccharomyces cerevisiae supplementation on apparent total tract digestibility of nutrients and fermentation profile in healthy horses. E Mackenthun, 2013
  • Nutritional and Non nutritional Aspects of Forage Nerida Richards, 2020
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